psicomotricità ed attività sensolriali in contesto di gioco - La Casa Gialla

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psicomotricità ed attività sensolriali in contesto di gioco

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La psicomotricità nasce come “terapia” applicabile soltanto a tutti coloro che presentavano patologie, disabilità motorie, ritardi mentali, ecc. In seguito si trasforma in disciplina pedagogica, pur mantenendo inalterate le basi scientifiche sulle quali era sorta.

L’obiettivo principale è aiutare il bambino a risolvere le sue difficoltà, incentivare lo sviluppo delle funzioni cognitive in armonia con il vissuto emotivo ed affettivo.

La Psicomotricità Funzionale è una metodologia proponibile a tutti coloro che hanno uno sviluppo naturale o che presentano disarmonie, a soggetti di ogni età, con lo scopo armonizzare corpo, mente, emozioni e affettività. Il cammino della Psicomotricità Funzionale è basato su azioni concrete, in tal modo la persona può esprimersi, mettersi in gioco, esternare il proprio sé, con un ritorno positivo sul senso di efficacia, che ha ripercussioni sull’autostima.

La Psicomotricità Funzionale tiene conto delle potenzialità, delle abilità e delle reali esigenze dell’individuo. Attraverso lo strumento dell’analisi funzionale osserva le dotazioni di base e dalle quali partire per una evoluzione positiva, di cui la persona stessa è artefice.
Questa metodologia risponde ai bisogni educativi, individua obiettivi specifici, rispetta il vissuto dell’individuo di ogni età, mantenendo attivo il ruolo della motivazione e dell’intenzionalità. Consente di sperimentare il proprio corpo nello spazio, nel tempo, nella relazione con l’altro. Permette all’essere umano di evolvere sempre, in ogni epoca della vita, grazie alla sperimentazione e alla consapevolezza di sé.

Per quanto riguarda le Difficoltà di apprendimento, più comunemente conosciute come Dislessia, Disortografia, Discalculia, la psicomotricità funzionale propone un percorso alternativo rispetto agli approcci tradizionali. Tali difficoltà sono perlopiù attribuibili ad esperienze carenti nella coordinazione occhio-mano, nella manualità fine, nella lateralizzazione, ovvero in una consapevolezza della destra e della sinistra e di quale sia l’arto dominante che  non sia solo concettuale ma che passi dal vissuto e si strutturi tramite una percezione consapevole, nell’ orientamento spaziale e nella dimensione temporale, tutti elementi che vanno a strutturare le esperienze di lettura, scrittura e calcolo.

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